Rapport de l’Ingénieur des Mines de l’arrondissement de Nancy
Il rapporto descriveva la struttura per nazionalità degli impiegati nel settore minerario del dipartimento di Meurthe-et-Moselle. Il personale di direzione delle miniere era composto quasi esclusivamente da francesi. Anche gli impiegati d’ufficio e i sorveglianti esterni erano, per lo più, degli autoctoni. I primi segni di una mobilità sociale degli immigrati potevano notarsi tra il personale di sorveglianza a fondo. Per questo compito, che necessitava di una notevole esperienza, erano infatti ora impiegati il 20% di stranieri nel bacino di Longwy e il 15,8% in quello di Briey, reclutati tra gli ex minatori, quasi tutti immigrati. Era, tuttavia, ancora il settore dell’estrazione del minerale, che assorbiva la parte principale dei lavoratori immigrati: il 90,3% nel bacino di Briey e l’83,3% nelle miniere e il 59% nelle miniere a cielo aperto nel bacino di Longwy. L’ingegnere segnalava altresì come il personale di fondo fosse stato ridotto di circa il 40% rispetto alla fine degli anni Venti e che proprio gli stranieri, i celibi e quelli assunti più recentemente, erano stati i primi a essere allontanati. Era però impossibile fare di più. Gli stranieri ora utilizzati, compresi gli invalidi, i feriti e i figli dei minatori usati per i lavori alla luce del sole, erano il minimo possibile, ma era da prevedere un aumento consistente una volta che la crisi fosse passata, poiché essi erano assolutamente indispensabili.
Rapport de l’Ingénieur des Mines de l’arrondissement de Nancy du 13 novembre 1934, ADMM, 10 M 35.